Tra il sorriso e lo spasimo. Per Vincenzo Consolo, poeta e profeta

14.00

Autore: a cura di Maria Attanasio
ISBN: 9788874429813

Anno: 2022
Pagine: 136
Formato: 14,8×21
Foto / Illustrazioni: sì, in b/n

Categoria:

Vincenzo Consolo nasce a Sant’Agata di Militello il 18 febbraio 1933 da genitori originari di San Fratello. Iscrittosi alla facoltà di Giurisprudenza del­l’Università Cattolica di Milano, si laurea, con una tesi in filosofia del diritto, all’Università di Messina, dopo aver assolto il servizio militare. Ritorna in Sicilia, dove si de­dica all’insegnamento nelle scuole agrarie. Nel 1963 il suo pri­mo romanzo, La ferita dell’aprile, squarcio su un paese siciliano movimentato dalle lotte politiche dei primi anni del dopoguerra.
I suoi riferimenti umani e letterari, in quella stagione, sono lo scrittore Leonardo Sciascia e il poeta Lucio Piccolo. Nel 1968, avendo vinto un concorso alla RAI, si trasferisce a Milano, dove ha vissuto e lavorato fino alla sua morte, svolgendo un’intensa attività giornalistica, con lunghi soggiorni nel paese d’origine. Nel 1975 segue come inviato a Trapani del quotidiano L’Ora (con cui collabora dal 1964) il processo al Mostro di Marsala.
La vera rivelazione arriva nel 1976, con Il sorriso dell’ignoto marinaio, singolare ricostruzione di alcuni eventi svoltisi nel nord della Sicilia al passaggio dal regime borbonico a quello unitario e culminati nella sanguinosa rivolta contadina di Alcara Li Fusi nel maggio 1860. Un anno dopo, nel 1977, Consolo diviene consulente editoriale della Einaudi per la narrativa italiana, insieme, tra gli altri, a Italo Calvino e Natalia Ginzburg.
Tra le altre sue opere principali: Retablo (1987), Nottetempo, casa per casa (1992), L’olivo e l’olivastro (1994), Lo spasimo di Palermo (1998), Di qua dal faro (2001), Il corteo di Dioniso (2009). Tra i racconti: Le pietre di Pantalica (1988), Per un po’ d’erba ai limiti del feudo, Un giorno come gli altri, il racconto teatrale Lunaria (1985), Catarsi (1989).
Nel 2007 ha ricevuto la laurea honoris causa in Filologia moderna dall’Università di Palermo. Nel 1992, con Nottetempo, casa per casa, ha vinto il Premio Strega e nel 1994 il Premio Internazionale Unione Latina per la sua opera omnia. I suoi libri sono stati tradotti in francese, inglese, tedesco, spagnolo, portoghese, olandese, polacco, catalano e arabo.
Muore il 21 gennaio 2012 a Milano a 78 anni, dopo una lunga malattia.

«Vincenzo Consolo […] persegue un progetto di letteratura senza soluzione di continuità tra impegno ci­vile e ricerca espressiva; nel segno di una storia che nella centralità del­l’umano trovi motivazione e finalità per la re­staurazione di un rapporto armonico con la natura e gli altri viventi.
Nella lunga intervista autobiografica nel 1993, Fuga dall’Etna, lo scrittore sottolinea con forza la passione civile che attraversa la sua scrit­tu­ra, sempre finalizzata a snidare i mo­stri generati dal sonno della ragione – come diceva Goya – ma an­che quelli generati dalla morte di ogni pietà – come aggiungeva Paso­lini.
L’uomo ne è infatti sempre nucleo tematico; non l’astratta gene­ralizza­zio­ne della filosofia e della scienza, ma la singolarità irripetibile del suo speci­fico esserci, “nel suo infimo svariare e colorirsi, nella sua più reale consistenza e nelle sue fughe fantastiche e irreali”, scrive in Retablo» (dall’Introduzione di Maria Attanasio).

 

Indice

Introduzione
Maria Attanasio
Vincenzo, poeta e profeta

Tra scrittura e quotidiano

Giuliana Adamo
“Zingara” mi chiamava …

In condivisa militanza: la difesa dell’ambiente, mafia, racket, nucleare

Franco Blandi
Consolo e la visione “cretina” della Sicilia

Sarino Domiano
Acqua limone granite e gelati

Salvatore Granata
Per l’ambiente e l’identità culturale del territorio

Donatella Ingrillì
In condivisa militanza … in punta di piedi …

Claudio Masetta Milone
«Adesso odio il paese …»

Tra storia e linguaggio

Antonella Ricciardo Calderaro
Il sorriso di Ulisse: l’urlo l’afasia il canto

Miguel ángel Cuevas
Due inediti e altre questioni consoliane
a proposito del tempestosissimo Stefano D’Arrigo

Tano Grasso
Il barone Mandralisca e il principe Salina

Nicolò Messina
Tra ulissidi: Consolo, Vito e Senza Nome. Note a due racconti in cerca di accoglienza

In conclusione

Rosetta Casella
Dalle terre dei Piccolo alla Marina, serate di pensosa leggerezza

Armando Siciliano
Il sorriso dell’ignoto scrittore: aneddoti sparsi tra i Nebrodi e il Salone del Libro

Brevi note sugli Autori
Indice dei Nomi
Indice delle Foto

In copertina: Vincenzo Consolo fotografato da Ugo Maccà.

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