Quando vuoi raccontare una vicenda dipanatasi tra i fichi d’India, i mandorli e gli aranci, ti accorgi che l’inizio potrebbe essere benissimo la fine. E la fine non è la fine, ma l’inizio di una nuova storia o, ancor meglio, potrebbe benissimo essere l’antefatto della medesima storia e così all’infinito. E la mente, anche la più terragna, la più cartesiana, la più legata ai fatti e poco propensa ad avventurarsi nelle alchimie del possibile, si sperde e non sa più cosa ricercare. E finisce per avvolgere su se stessa le spire che le tolgono la lucidità del sentire. Il tarlo del dubbio, inibente come il vento di scirocco, se comunque valga la fatica del raccontare, perché tanto una storia vale l’altra, tarpa l’energia del viandante in cerca di una via d’uscita nel labirinto della vita.

Orazio Italia è nato a Pedagaggi (Sr) nel 1954. Laureatosi in Filosofia, vive a Lentini, dove fa il capostazione. È alla sua opera prima.