Tarantonio è il primo romanzo che narra delle vicende legate al terremoto di Messina del 1908. Fil rouge è la storia d’amore di Paolo e Tina, che s’innesta nello scenario fra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Le vicende dei due innamorati attraversano la Penisola da sud a nord in un altalenante avvicendarsi di emozioni e colpi di scena. Il lavoro traccia, in ma­niera chiara, lo stato sociale dei latifondisti unito alla condizione del mondo contadino. La solidarietà nazionale post terremoto – e non solo – e la Grande Guerra stigmatizzano il clima di fratellanza, ma anche la differenza nel mondo contadino, fra le regioni del Nord – che si avviano alla concezione più moderna dell’agricoltura – e quelle del Sud dove resistono poteri forti e borghesi e dove il contadino, il cui status è inappagante, sentendosi tradito dalla propria terra, guarda già all’emigrazione come speranza di riscatto per sé e per i propri figli.
Il sud di Tarantonio esalta la figura del contadino e della gente povera di soldi ma ricca di slanci passionali, talvolta travolgenti e determinanti per il proprio destino. Così alla fine l’amore fra Paolo e Tina troverà una ragion d’essere: vissero veramente felici e contenti?

Giornalista ed esperto della comunicazione, Lorenzo Ferrigno è messinese anche se la famiglia è originaria di Villafranca Tirrena, l’antica Baùso. Ha collaborato per molto tempo con numerose testate italiane acquisendo, nel contempo, una notevole esperienza nella progetta­zione grafico-editoriale. Ha partecipato ad alcuni progetti per la realizzazione di quotidiani e settimanali ed ha diretto per dodici anni il Centro stampa dell’Università di Messina, della quale ha restaurato il logo istituzionale. Attualmente è re­sponsabile del Merchandising dell’Ateneo peloritano.

In copertina:
Luigi Ferrigno, Tarantonio, marzo 2015, acquarello, 70×50, collezione privata.