«Eppure, eppure quand’ero ragazza sognavo una certa libertà, la immaginavo continuamente, e credevo dovesse arrivare cre­scendo. Nessuno mi aveva mai imposto nulla, nessuno mi aveva mai forzata né tanto meno ossessionata. Gli eventi, erano stati loro a trascinarmi qui, adesso. Ma le “non scelte” a volte sono la cosa peggiore che un essere umano possa fare a se stesso».

Maria Paola Spurio, nata ad Aschaffenburg (Germania) nel 1980, all’età di quattro anni si è trasferita a Letojanni (Me). È iscritta alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Messina. Ha collaborato al quotidiano La Sicilia. Questo è il suo primo romanzo.

Foto di Carmine Prestipino

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Rosacenere è la proiezione in­quietante che una ragazza ventenne fa del suo futuro: un luogo triste in cui chi ha rinunciato ai propri sogni vive sospeso pensando a come sa­rebbe finita se avesse compiuto scel­te diverse che oggi, al di là dei sé e dei ma, vengono giudicate per i loro concreti risultati.
La proiezione, però, non è solo mera condanna, ma anche una porta aperta che permette alla protagonista quarantenne di fermarsi, guardarsi dentro e rintracciare, per quanto possibile, l’ulteriore futuro. Lo strumento utilizzato per questa operazione di lifting del proprio cuore, nonché, del proprio spirito, è un amore, indispensabile per ritrovare quegli slanci ed energie giovanili che aiutino a ricomprendere se stessi ed il mondo che ci circonda.