«Un mucchio di cenci e di carta. Un mucchio informe che lentamente iniziò a sollevarsi e di colpo si sgretolò. Un corpo minuscolo, sottile, la piccola figura femminile, si materializzò davanti ai miei occhi. Non so perché rimasi lì a fissarla, come ipnotizzata. No, non era disdegno e nemmeno curiosità. Soprattutto non era pietà. Tutto poteva trasmettere, quel minuscolo corpo, tranne che sentimenti ostili. Cos’era dunque quella strana attrazione, quella corrente magnetica che mi aveva quasi sopraffatta e m’imponeva di restare lì a custodire quella donna con gli occhi, come se fosse un’aliena piovuta giù da qualche lontano e misterioso pianeta? Un enigma, intricato e intrigante, si parava dinanzi a me invitandomi a scioglierlo senza che io lo avessi cercato!».
Da questo incipit del libro si sviluppa tutta una storia attualissima, vibrante, ricca di sentimenti e di forte denuncia di una società che resta sorda di fronte alla diversità, ben arroccata nei propri materiali possessi.
La protagonista deve affrontare da sola la ricerca della propria identità, la scopre ma non riesce ad assimilarla in fretta, perché ognuno di noi deve sempre maturare e pagare in prima persona. Non ci sono sconti perché si è giovani, ci sono solo opportunità che compaiono quando meno te lo aspetti. Si parte dal paese per raggiungere la città, metafora della verginità del no­stro porsi di fronte alla mondanità, la quale non ha nulla da insegnarci, solo mostrarsi in tutta la sua bestialità e quindi darci gli anticorpi necessari per conoscerla meglio e rigettarla per tornare più maturi al mondo agreste … perdere la spensieratezza per acquisire la voglia di vivere o soccombere.
La figura guida, l’angelo custode, il Virgilio, si chiama Fatima, la clochard. È lei l’eroina di questo romanzo e rimarrà eternamente nei nostri cuori.

Rita Tenerini è nata e vive in un antico casale della campagna umbra. Ha già pubblicato il romanzo Il vizio della vita (Era Nuova, Perugia 2007) e i racconti per ragazzi Alla foce di Setteranocchi (Guerra, Perugia 2008).

In copertina:
Ernesto Rayper, Paesaggio a Baveno, 1867, olio su tela, 74×150, Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova.