Sono nato a Mandanici 1l 17 10 1959 allora si nasceva in casa, sicuramente con difficoltà, ma senza alcun dubbio fra le amorevoli mura di casa e non un asettico ospedale con una lastra di vetro che separa il neonato dalla gente. Lavoro, all’EnAIP, un ente della formazione professionale, insegno o meglio trasferisco quello che ho imparato prima anche passando da Economia e Commercio dove non ho mai conseguito la laurea, forse lo farò appena avrò più tempo disponibile poichè anche gli impegni di lavoro e di politica locale assorbono parecchio del mio tempo. Mi piace fare poesie, al pari di tanta altra gente, tanti affidiamo i nostri pensieri alla carta, trasferendoli con una banale penna a sfera. Talvolta questa attività comporta un discreto riscontro da parte degli altri, come è successo per il passato, queste poesie, piccole creature di un periodo magico, quello della gioventù, la Casa Bianca … Oggi la consapevolezza di esternare angosce, depressioni … speranze. Un tema ricorrente nei versi una angoscia che si può descrivere emblematicamente con il grande dipinto di Munch, l’angoscia che però lascia spazio alla speranza. Quella stessa angoscia che mi accompagna quando penso al futuro della mia Mandanici, alla speranza magari in un raggio di sole da condividere con gli altri.

In copertina:
Il Monastero della SS. Annunziata di Mandanici, c.da Badia, foto di Sergio Carpo.