Mal di mare. Traffici di vite umane e complicità occulte

18.00

Autore: Michele Giardina
ISBN: 9788874428489

Anno: 2017
Pagine: 152
Formato: 14,8×21
Foto / Illustrazioni: a colori

[…] Molto da ridire e da ridere sul circolo vizioso che è venuto a consolidarsi nel corso di questi ultimi anni con la paradossale e indecifrabile decisione di sbarcare tutti i migranti in arrivo dalla Libia in Sicilia per poi trasferirli al Nord. Qualcuno ci spieghi che senso ha accoglierli nei Centri di primo soccorso, curarli, rifocillarli, assisterli per giorni e poi trasferirli in autobus o in aereo presso altre località del nord Italia. Spreco di denaro finalizzato? O che altro? E chi l’ha detto che gli hot spot debbano essere realizzati solo al Sud del Paese Italia? Se c’è una ragione ben precisa, logica e razionale, qualcuno si faccia doverosamente carico di spiegarlo agli italiani del Sud che credono ancora che il nostro sia un Paese unito, libero e indipendente.

Michele Giardina, iscritto dal 1979 all’Ordine Nazionale dei Giornalisti – elenco pubblicisti – è fra i vincitori del concorso giornalistico nazionale per “La Sicurezza stradale”, categoria quotidiani, bandito nel 1985 dal Ministero dei Lavori pubblici.
Ha pubblicato con Itinerarium di Modica: Cronache e riflessioni di un giornalista di provincia (2003) e con Prova d’Autore di Catania: La risacca (2009), Mare Forza 7 (2010), Un uomo di borgata (2011), Vuoti d’aria (2014). Con Armando Siciliano di Messina, nel 2015 Pietro Floridia. Il sogno infranto di un musicista errante, nel 2016 Mare Rotto.
Ha ottenuto con Mare Forza 7 il Premio nazionale per l’Ambiente “Gian­franco Merli”, categoria scrittori, 2010; con Un uomo di borgata il Premio di Giornalismo, Saggistica e Letteratura – sezione Frammenti Lette­rari – Più a Sud di Tunisi, 2011; con La risacca il Premio Sicilia 2012 per la narrativa. Con Pietro Floridia. Il sogno infranto di un musicista errante e con Mare Rotto ha ottenuto nel 2017 il Premio Internazionale “Rosario Livatino”: «A quanti spendono la propria vita per affermare i valori della legalità nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata e rivendicano una informazione libera, oltre al ri­spetto e alla tutela dell’ambiente, della salute e del territorio».

[…] È calmo, sereno. Ha dormito bene. Passando da queste parti ieri pomeriggio mi era sembrato ombroso e frizzantino. A sera tardi, sbirciando dalla finestra di casa, ho capito che aveva superato alla grande un mo­mentaneo turbamento. Impagabile la sua amicizia. Che mi aiuta a vivere. A superare momenti struggenti di interiore inquietudine. A sanare ferite pregresse. A ritrovare il senso della vita dopo una notte buia. A governare ostilità e invidie. Non cercate, né vo­lute.
Spesso mi trovo a riflettere su al­cune espressioni che trovano quotidia­no spazio nell’orologio di tutti i giorni. A volte ci azzeccano, altre volte assolu­tamente no. Anzi risultano fuorvianti. Non condivido, ad esempio, la frase “Il mare dà, il mare toglie”, probabilmente arzigogolata per trovare un alibi a vicende e storie umane negative che notte e giorno girano con il mondo. Illustre testimone di vita, basta leggere la carta di identità rilasciatagli dall’unico comune marinaro della provincia di Ragusa, per rendersi conto della sua banalità. Alla voce segni particolari è infatti ri­portata l’annotazione:
Universale cittadino nato a Pozzallo,
non dà … dona; non toglie … accoglie.
Offrire è un atto d’amore gratuito. Che può essere accettato o respinto senza condizioni. Chi offre non si aspetta nulla in cambio. Chi dà non disdegna invece qualche forma di compensazione. Chi offre, ama e chi ama non toglie, dona e accoglie.

Michele Giardina, giornalista, residente a Pozzallo (RG). Nel raccontare nel mio Mal di Mare alcune storie legate alla invasione del terzo millennio, ho accusato nausea da incredulità. La stessa che ho provato tutte le volte che ho partecipato a convegni, conferenze e parate varie organizzate per parare i colpi imparabili della tremenda realtà che è sotto i nostri occhi. Tutto questo a chi giova? Questa la domanda che mi sono posto, non senza sofferenza umana, civica e sociale. In una società democraticamente organizzata, l’unico antidoto per debellare il cancro del malaffare e della corruzione è quello della ostinata ricerca della verità.

In copertina:
La nave “soccorritrice” Golfo Azzurro. Foto di Massimo Assenza.

 

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