Una realtà che sfugge troppo spesso alle notizie che stampa e televisione ti dovrebbero fornire. Una realtà che da troppe parti viene oscurata perché è meglio che non se ne parli. Finalmente, un giorno, si venne a sapere che a Bronte furono uccisi coloro che volevano che l’Unità d’Italia portasse la terra ad ognuno. Finalmente, un altro giorno, si venne a sapere che chissà da quanto tempo nell’ambito della Chiesa si perpetravano reati di pedofilia. Grazie a Lawrence veniamo a sapere di ragazze madri che nell’Inghilterra degli anni cinquanta del secolo scorso prestavano a tempo pieno, in nero, i loro servigi presso enti ecclesiastici mentre i loro bambini venivano “affidati” in via definitiva, cioè per sempre, dietro pagamento, a famiglie che aspiravano ad avere, a qualunque costo, figli. Silenzio totale da parte di tutta la società civile, ostruzionismo da parte della magistratura e degli altri organi inquirenti nei confronti di chi vuole che sia fatta luce … fino all’espulsione diretta per mettere a tacere dicerie sicuramente dannose per una società “civile” perfettamente ipocrita … come sempre.

«È una storia piena di amore; un tributo di affetto di una figlia verso il padre, oltre che una denuncia per una pratica indegna e vergognosa di cui si è resa colpevole la Chiesa. Un buon romanzo, una storia significativa, resa in un linguaggio semplice e corretto» (Pippo Corica).

Gabriella Saia è nata a Catania e vive a Mascalucia, alle pendici della “Muntagna”. È sposata con Paolo da 32 anni e ha due figli maschi. Nel 2006 muore suo padre, suo punto di riferimento e rifugio sicuro, ma pur consapevole dell’enorme perdita, usa la sua sofferenza per mettere a frutto quello che la sua insegnante di lettere definì «un dono di natura» e scrive il suo primo libro che lei ama definire il Racconto dei ricordi.

In copertina:
Salvo Caramagno, Il padre, olio su tela, 40×40.