«Onofrio soffre di un imbarazzante senso di inferiorità. Una punizione eccessiva subita da bambino da parte di una severa maestra gli ha causato la deformazione del pene in modo irreversibile. Convinto che quel difetto condizio­nerà la sua vita di relazione, egli vive isolato a Bonora, una sperduta masseria del Salento, insieme al padre. Con questo romanzo l’autore entra a gamba tesa nella vita, nei pensieri e nelle sensazioni di Onofrio, il protagonista, simbolo e metafora di ogni uomo alle prese con se stesso e in particolare con i suoi lati oscuri. Con articolata arguzia narrativa riesce a tracciare la mappa di un viaggio non solo geografico ma anche emozionale. Di trasformazione.
Con pennellate precise e prive di sbavature, dipinge i muri delle città in cui si muove, rende vivi gli occhi dei personaggi che incontra e fa sentire gli odori e i rumori della vita di cui il romanzo pullula. Lavora con il cesello un personaggio impegnato a superare le difficoltà del cammino e del cambiamento. Un personaggio che si perde, che si cerca, che si ritrova per poi perdersi ancora, anche in quella bellezza che potrebbe scoprire alla fine del percorso, magari nel fondo delle sue tasche» (dalla Prefazione di Anna Rita Pinto).

Giuseppe Summa, nato a Mesagne (Br) nel 1952, si è diplomato a Torino in Chimica Industriale. Tornato in Puglia, ha lavorato presso una multinazionale americana nel settore delle materie plastiche e nel frattempo ha frequentato l’Università di Lecce dove è giunto vicinissimo alla laurea in Lettere Moderne presso la facoltà di Lettere e Filosofia.
Autore di più opere rigorosamente tenute nel cassetto, ha frequentato per tre anni l’Accademia di Cinema e Scrittura Creativa “Cinescript” diretta dalla sceneggiatrice e scrittrice Anna Rita Pinto, dove ha affinato le sue tecniche narrative ed espressive. Con questo romanzo è al suo esordio.

In copertina:
Julien Dupré, The reapers, 1886, olio su tela, 38.5×46.5, Sotheby’s, New York.