Il fantasma della luna

18.00

ISBN: 9788874429097

Anno: 2019
Pagine: 172
Formato: 14,8×21
Foto / Illustrazioni: no

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Una gradevolissima pellicola, questa offertaci dal nostro Autore, che scorre lentamente tra paesaggi e personaggi come solo un grande regista sa fare, evitando di farci confondere ed aiutandoci costantemente con dovizia di particolari ad evitare “cattive interpretazioni” o, per meglio dire, “pregiudizi in corso di lettura”.
Così ripercorriamo tematiche di quegli anni 60 e prima metà degli anni 70 del Novecento, tanto care al nostro mondo della “beat generation”, tanto realmente incisive nel nostro mondo di tutti i giorni … per la prima volta non abbiamo guerre, non dobbiamo partecipare a nessuna spedizione salva-nostra-economia, come furono in piccolo le piccole conquiste italiane di territori coloniali o in grande le grandi distruzioni legate alle due guerre mondiali e ai loro massacri, magistralmente guidati da bulli, sanguinari o obnubilati dal marcio odore del potere spraizzato per l’aere dei posti di comando.
Fatte fuori Eva e Claretta, che non hanno neanche modo di comparire, ben sostituite da Ludmilla che scivola senza lasciar il segno in un capitolo nostalgico, trionfano sulla nostra scena ben altre donne che si muovono sinuose, intriganti, ricche di una femminilità che non è sinonimo di puttanesimo … e qui diventa vivo il ricordo di due grandi, tra i più grandi di sempre, operatori/produttori di importantissime pellicole di respiro mondiale: Stanley Kubrick (Manhattan 1928 – St Albans 1999), innamorato della fotografia, anti-reazionario, molto dubbioso sul concetto di democrazia in cui un popolo “ignobile selvaggio” deve dettarsi regole ben precise sennò soccombe; Luis Buñuel (Calanda (Aragona) 1900 – Città del Messico 1983), anti-borghese e anti-clericale: «Non è Dio che mi interessa, ma gli uomini».
Kubrick, nato americano naturalizzato inglese, e Buñuel, nato spagnolo naturalizzato messicano, compaiono lungo tutto l’arco del romanzo: dall’approccio con il mondo nazista a quello della fantascienza il primo (2001. Odissea nello spazio); dal girovagare di un gruppo di personaggi in cerca di chiarimenti il secondo (Il fascino discreto della borghesia e Il Fantasma della libertà). Alla fine credo la spunti Buñuel per la sua latinità.

In copertina: da Igor Mitoraj (1944-2014), Eternal love, foto di Gianluca Bonanno

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