«… Perché, anche se scritte molti anni dopo, le tue poesie, caro Vincenzo, raccontano e conservano ancora, e per fortuna!, quell’ humus che nutrì la nostra generazione. Un humus fatto di sguardi limpidi, di soffi al cuore, di rossori improvvisi, di sfrenate allegrie e dei primi lancinanti dolori. E quell’humus indimenticabile e formativo condiziona ancora oggi il tuo, il nostro modo di vivere il presente. E nel vivere il presente, come accade nelle tue poesie, recupera pubbliche e private memorie, lacerti e lu­singhe di passato, riflessioni dal retrogusto amaro sui cicli della vita, affettuose ironie (“To a white star”), “Conta che ti passa” …), struggenti malinconie …» (dalla Postfa­zione di Beppe Cino).

Vincenzo Di Giovanni nasce a Mazzarino, uno dei Borghi medievali d’Italia, sito al centro della Sicilia. Dopo avere fatto gli studi superiori presso il liceo classico di Caltanissetta, si iscrive in biologia all’Univer­sità di Cata­nia, concludendo gli studi presso l’Università di Fi­renze. Da quel momento inizia a esternare una vo­ca­zione di natura poetica che rappresenta un dolce sentire di tutti i momenti della vita, vocazione che non ha niente a che vedere con la professione esercitata nella vita.

In copertina:
Azzurra Casson, Lusingar l’è dolce, 2020, olio su tela, 30×50, proprietà privata.