«Abbiamo tutti un debito di riconoscenza con Ignazia Iemmolo Portelli che, nell’era imperante della omologazione, ha sentito il bisogno di dedicare un’ope­ra e quindici anni di ricerca allo studio e al recupero di un mondo geograficamente circoscritto come quello rosolinese, colto attraverso i canti e i detti popolari.
Ancorare alla carta scritta la memoria volatile di una comunità non significa voler preservare vacui rituali, gusci vuoti d’un polveroso passato, quanto piuttosto operare il salvataggio di una saggezza e di un sapere che scompaiono assieme ai suoi anziani depositari.
L’opera della studiosa rosolinese è riuscita in questo intento, facendosi artefice del recupero della memoria collettiva di una comunità – come la nostra – pe­ricolosamente sospinta verso l’oblio e la perdita di se stessa» (dalla Presentazione di Corrado Calvo).

«Ed è amore autentico, che si realizza in una ricerca scientifica, il sentimen­to che ha mosso l’autrice a rievocare e a conservare le testimonianze della vita popolare rosolinese, confrontandosi con pazienza certosina con altri numerosi collaboratori locali e raccogliendo dalle loro vive voci, che ella ha voluto riportare integralmente nella specifica parlata locale, quelle preziose espressioni che, con ogni probabilità, sarebbero scomparse per sempre, se ella non le avesse me­ri­toriamente raccolte e registrate» (dalla Prefazione di Santi Correnti).

Ignazia Iemmolo, rosolinese, laureata in Pedagogia, ha insegnato lettere sin dal 1968 negli istituti superiori. Dopo una breve e significativa esperienza a Torino, è tornata in Sicilia, dove vive ed opera a Rosolini, ridente cittadina del Siracusano.
Fine poetessa in vernacolo e in lingua, vanta al suo attivo diverse pubblicazioni e l’in­serimento in antologie collettive locali e nazionali. Sin dagli esordi comincia a raccogliere consensi e apprezzamenti significativi come la Stella d’Argento al Concorso mondiale di poesia dialettale di Catania nel 1961 e il I Premio dell’Istituto per i Rapporti Com­merciali con l’Estero di Enna nel 1977. Sono poi venuti altri e più ambiti riconoscimenti da ogni parte d’Italia: dalla 2a Ed. Naz. “La letteratura dell’impegno” – Premio Este 1991 (indetto dal Comune di Ferrara in collaborazione con la Sei di Torino e l’Editrice Marietti di Genova), al primo posto della 5a ed. di Insieme nella gioia dell’Acla di Noto; dal Concorso Elvira Laganà 1990 al Premio Nazionale di Cultura – Sezione Poesia – Mussomeli 1991, al Premio Cittadella di Piombino nel 1996.
Nel 1985 ha pubblicato Sospiri, raccolta in lingua. È quindi la volta, sette anni più tardi, di Culura e profuma râ Sicilia, silloge di poesie in vernacolo con traduzione a fronte. Infine, la silloge Percorsi (Roma 2003).