Canti dell’aria dell’acqua della terra del fuoco
€20.00
Autore: Francesca Spadaro – Gemino Calà
ISBN: 9788874428694
Anno: 2018
Pagine: 164
Formato: 14,8×21
Foto / Illustrazioni: a colori
«… Tra tanti possibili testimoni dell’eternità probabile, c’è, in primis, l’area dello Stretto di Messina, là dove lo scorrere dei secoli e dei millenni, gli sviluppi e i viluppi storici, il succedersi delle civiltà, lo scatenarsi dei cataclismi, lo scontro rovinoso delle faglie, gli sconvolgimenti delle guerre, delle pestilenze, della fame, delle carestie, non hanno nemmeno intaccato la morfologia primigenia dei luoghi, né modificato l’arcaica toponomastica, né svuotato di senso i miti primordiali […] Non è cambiata, col tempo, l’essenza di quel piccolo universo …» (dalla Prefazione di Giuseppe Rando).
«Un ritorno rigenerante alle origini mitologiche e leggendarie di quella porzione di Sicilia arcaica, che è l’area dello Stretto, e alle sue “sorgenti di mare”, in un tempo fuori dal tempo, da cui sgorgano alcune emblematiche figure fondative dell’Isola, icone di verità segrete che sfuggono al pensiero concettuale contemporaneo […] Un altro benefico effetto collaterale di questo “libretto in prosa, versi e musica”, offerto generosamente ad una pluralità d’uso, da quello didattico-scolastico, a quello della meditata e riflessiva lettura/ ascolto individuale, a quello della messa in scena, dalla forma oratoriale a quella compiutamente teatrale, è, poi, quello di ricongiungersi al pensiero mediterraneo antico, da cui germina la cultura europea, in tutte le sue più nobili espressioni, cui la scrittura di Francesca Spadaro e le “imago sonore” di Gemino Calà tendono “naturalmente”. […] Il Mediterraneo come luogo elettivo d’incontro delle differenze e dei contrasti, fra trasparenze e oscurità, dove la natura, nel suo essere eternamente cangiante, fa germinare un pensiero in una pluralità di accordi, anche dissonanti, sempre meravigliosamente in bilico fra l’urgenza pragmatica del fare e ordinare e la vertigine irresistibile della pura astrazione, per andare oltre la gabbia del tangibile, e varcare il confine geografico e mentale, per ritrovarsi con le figure contrastanti del nostro essere più recondito, alla disperata ricerca della struggente armonia perduta delle origini, fra terra e cielo, uomo e creato» (dalla Prefazione di Mario Sarica).
«… Era l’ora del Vespro, quando il cielo par che trascolori e mesti rintocchi di campana salutano il dì languente che muore. S’adombrava la città, in mura di pietra, barricata. In fulminee saette e fragor di boati, l’afa umida scaricò dardi di pioggia. Come bestie boschive in folle corsa lanciate, gli arcieri in vigilia sull’altura della Caperrina disertarono. Il dì 8 di Agosto dell’Anno Domini 1282 correva …».
Francesca Spadaro, docente di Lettere presso il Liceo Scientifico “Archimede” di Messina, ha all’attivo una ricca produzione di versi in lingua italiana e siciliana. Si segnala in particolare la raccolta di liriche Nel giardino del Sé (Armando Siciliano, Messina 2014), un lavoro ricco di un forte impegno sociale che le è valso il Premio “Rosario Livatino” 2015. L’Autrice ha al suo attivo anche una interessante produzione di saggi.
Elvira Bordonaro, diplomata all’Accademia di Belle Arti, docente di Sculture Ceramiche, esprime nei suoi quadri una forte passione per la vita. Scrive anche poesie in italiano e nel suo dialetto messinese.
Giuseppe Corica, docente di lettere in pensione, ha già pubblicato i romanzi La voglia di melagrana (2012), La terra in amore (2013), Cogliam d’amor la rosa (2017) e la raccolta di racconti Quando Antonio guardò il cielo (2015), con Armando Siciliano Editore.
L’Accademia della Fucina di Messina, sorta del 1639, chiusa nel 1678, rifondata nel 1944, si occupa di recupero e valorizzazione della storia e della cultura cittadine e isolane.
Gemino Calà, polistrumentista e docente di educazione musicale nella scuola secondaria, si è diplomato in clarinetto e in musica jazz (conservatorio “Corelli” di Messina). Intrapresa l’attività di ricerca sulle tradizioni popolari, si è specializzato nella conoscenza nonché nell’uso di vari strumenti popolari tradizionali siciliani, la “Zampogna a Paru”, “‘U Friscalettu”, “‘U Marranzanu” ecc. Tale conoscenza ed abilità gli hanno permesso di partecipare ad attività divulgatrici sia a livello nazionale sia a livello mondiale. È un abile costruttore di strumenti tradizionali agro-pastorali siciliani. Ha partecipato a diverse rassegne nazionali prestigiose di World Music e di Jazz.
Con il cd 30.00 euro
In copertina:
Giuseppe Migneco, Pescatore, olio su tela, 40×50, coll. privata.
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