Mimi
€16.00
Autore: Francesco Lanza
ISBN: 9788874421817
Anno: 2011
Pagine: 150
Formato: 14,8×21
Foto / Illustrazioni: sì, in b/n
«Sono veramente felice per questa riproposta editoriale di Francesco Lanza, alla cui opera sono profondamente legato sin dalla giovinezza, grazie alle indicazioni di Leonardo Sciascia che, per ben due volte, accompagnai a Valguarnera nei luoghi dello scrittore. E in questo momento il mio ricordo va anche a Vittorio Lanza, che finché visse non tralasciò nulla per rinverdire la memoria del fratello. Ad un certo punto ritenni di dover girare per i paesi narrati da Francesco Lanza, alla ricerca di volti residui di “Mimi siciliani” da fotografare in tempo prima che si perdessero; e mi fa piacere che alcuni di essi possano arricchire questa pubblicazione. Ma c’è anche che in questi ultimi anni mi è andata maturando l’idea che con Francesco Lanza si sono arricchite le varianti sul tema della tragedia moderna in Sicilia, ossia del come evitarla senza ricorrere al sangue. Se Pirandello indicò nella follia apparente e nel sentimento del contrario l’uscita fuori chiave per arrivare alla vendetta incruenta della ragione, Francesco Lanza (che morì giovanissimo, due anni prima di Pirandello) trovò invece nel rifugio della finta stupidità la sua uscita di sicurezza dalla tragedia antica: farsi stupidi, far finta di non capire, o capire un altro senso, per evitare il peggio. Un esempio per tutti? Leggete I piedini, ma non solo questi» (dal Saggio introduttivo di Melo Freni).
Francesco Lanza nacque a Valguarnera, in provincia di Enna, il 5 luglio del 1897. Nel 1922 si laureò in giurisprudenza a Catania. Cominciò la vita di letterato nel 1923, pubblicando i primi Mimi siciliani. Del 1924 l’Almanacco per il popolo siciliano. Fra il 1925 ed il ‘26 tutti i Mimi su la Fiera Letteraria, con il titolo di Storie di Nino Scardino. Nel 1928 pubblicò la commedia Fiordispina. Raccolse in volume i Mimi e fondò la rivista Lunario Siciliano. Nel 1930 e ‘31 viaggiò in diversi paesi dell’Europa orientale e in Tripolitania. Nel 1931 riacquistò la fede cristiana e un anno dopo si ritirò definitivamente in paese: la malattia e la solitudine. Morì il 6 gennaio del 1933. Non aveva ancora 36 anni.
La foto di copertina è stata fornita dall’Associazione “Francesco Lanza” di Valguarnera Caropepe.
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