“Recuperare la memoria”, paese dietro paese, in giro dapprima per tutta la Sicilia, adesso anche per varie regioni italiane, è questo lo scopo che 27 anni fa si è prefisso la casa editrice. Recuperare con tutti i mezzi quella memoria momentaneamente accantonata prima che si dimentichi del tutto, irrimediabilmente.
Da qui anche questo lavoro ponderoso su Palagonia, per il quale sono ve­nuti incontro un’invenzione di un progetto per “articolisti” di tanti anni fa e la caparbietà di alcuni di quei “giovani” di allora che hanno voluto portare a termine quel lavoro condotto con tantissima buona volontà ma senza i mezzi e le competenze necessarie perché, si sa, la formazione in Sicilia è stata quasi sempre legata all’ “invenzione” dell’occupazione anziché alla creazione di effettivi posti di lavoro.
«Un sogno nel cassetto che oggi diventa realtà!», è l’incipit di questa raccolta. Così gli ex giovani, adesso parte attiva del tessuto cittadino, hanno con umiltà ripreso quella “non pubblicazione”, chiesto agli anziani conferma di quanto allora trascritto, riletto con maggiore interesse preghiere, proverbi, indovinelli, cunti; ricordato i vecchi giochi­, alcuni dei quali li avevano visti protagonisti da bambini; e raccolto casa dietro casa le foto di quei volti antichi, segnati dalle difficoltà del tempo, volti unici, non omologati, spesso non sorridenti, rigidamente in bianco e nero, per un totale di 266 ritratti della Palagonia del tempo che fu.
Tutto questo complesso materiale è stato suddiviso in due volumi.
Nel primo hanno trovato posto: Storia – Usi – Costumi – Feste religiose – Preghiere. Nel secondo: Proverbi – Detti- Indovinelli – Filastrocche – Favole – Giochi – Ricette.
«A conclusione, corre l’obbligo di rivolgere i nostri più sentiti ringraziamenti a tutti quelli che hanno contribuito in vario modo alla realizzazione di questa pubblicazione: da coloro i quali, vent’anni orsono, furono disponibili a trasmettere i loro “antichi saperi” a noi (allora) giovani; ai tanti altri che, con grande entusiasmo, hanno contribuito oggi ad arricchire questa nostra opera di recupero e conservazione delle tradizioni palagonesi, fornendoci non solo nuove informazioni ma anche affidandoci le loro foto personali e familiari che impreziosiscono i due volumi», dicono gli autori, in chiusura.
Considerate quindi questi due volumi come un atto di amore degli autori verso la propria città e un aiuto per tutti gli studiosi per approfondire le loro ricerche su quella Sicilia così ricca di cultura anche nei tempi in cui tanti non sapevano né leggere né scrivere: ma erano custodi della memoria orale, che permetteva loro di raccontare in modo fascinoso.