«Ritengo che la decisione di pubblicare quest’opera, anche se non ha potuto essere in senso pieno portata a termine dall’autore e se son passati oltre quarantacinque anni dalla sua stesura, sia am­piamente giustificata per almeno tre motivi.
In primo luogo, perché potrà indubbiamente servire a far conoscere, al di là della ristretta cerchia di specialisti che finora se ne sono occupati, la figura di Francesco Maurolico, studio­so di apertura enciclopedica e ricercatore di altissimo livello, se è vero – come appare probabile, in base alle deduzioni esposte in quest’opera – che lo stesso Keplero dovette utilizzare i risultati cui egli era pervenuto nell’ottica. Una figura che rientra a pieno titolo in quell’ampio processo di rinnovamento degli studi e di impegno civile, che assume inizialmente le caratteristiche dell’ Umanesimo, acquista successivamente, nel periodo della sua più alta maturazione artistica e let­teraria, quei connotati che ispireranno nel 1855 allo storico francese Jules Michelet la deno­minazione di Renaissance (Rinasci­mento, nuovo cominciamento), e culmina con la sua onda più lunga nella “rivoluzione scientifica” del seicento.
In secondo luogo, questa pubblicazione appare opportuna perché attraverso gli studi e le ri­cerche del Maurolico, che toccarono i campi più diversi del sapere (dalla matematica all’astronomia, all’ottica, alla musica, all’architettura, alla geografia, alla storia naturale, alla storia ci­vile e religiosa), trova concreta esemplificazione il concetto di “Umanesimo scienti­fico”, cui l’autore giustamente tiene a dare la massima evidenza e che serve ad integrare l’idea, molto più dif­fusa nell’opinione comune, di una civiltà umanistica-rinascimentale contrassegnata esclusivamente dalla fioritura delle arti e delle humanae litterae, secondo l’indirizzo impresso dal Petrarca con la sua polemica contro la medicina e in genere le scienze della natura.
In terzo luogo, pubblicando quest’opera si dà attuazione al proposito che sicuramente animò l’autore, non tanto, diremmo, come preside di un liceo che porta il nome di Francesco Maurolico, quanto come uomo ed edu­catore. Il proposito, cioè, di sottrarre alla dimenticanza e riproporre ai contemporanei “le opere e i giorni” di una di quelle personalità che onorano la dignità umana, e di far rivivere la passione e l’impegno con cui quest’uomo geniale ma sfortunato seppe dedicarsi agli studi ed alla ricerca, senza lasciarsi scoraggiare dai tanti ostacoli che gli impedirono di pubblicare la maggior parte delle sue opere. Non è infatti da sottovaluta­re l’alto valore del modello di vita perseguito dal Maurolico, da questo umile benedettino, che con inesauribile tenacia protrasse la sua ricerca delle verità scientifiche fino alla soglia della morte, nonostante la salute precaria che fece sentire il suo peso specialmente negli anni della vecchiaia» (dalla Prefazione di Riccardo Marchese).

Mariano Previtera è nato a Giarre nel 1894, si è laureato in Lettere, ha insegnato a Patti, Reggio Calabria, a Messina presso il Liceo Classico “Francesco Maurolico” prima e all’I­sti­tuto tecnico “Antonio Maria Jaci”. Nominato preside, è andato a dirigere il Liceo “Mau­rolico”. è morto nel 1961, quando era ancora preside.