Mara è una giovane donna di vent’anni.
Il suo primo incontro con la morte avviene all’età di sette anni, età in cui non si conoscono ancora le frontiere fra gioco e realtà.
Una storia come tante finché il percorso della sua vita non viene in­terrotto da un evento che le sconvolge la mente. Catapultata e prigioniera di una dimensione a lei sconosciuta, crede d’impazzire. È il suo viaggio verso la possibile risoluzione del problema ma è anche il suo viaggio nel passato, nel disperato tentativo di ritrovare se stessa, nel disperato tentativo di ri­trovare quella Mara che non le appartiene più.
Episodi divertenti e drammatici si alternano. Episodi in cui si affacciano caratteristici personaggi, ambientati in una Sicilia che va dagli anni settanta agli anni ottanta del ventesimo secolo, visti dagli occhi di una bambina che cammina verso l’adolescenza.

Rosanna Gambitta nasce nel 1959 a Catania dove vive e lavora. I suoi studi artistici e la maternità la portano negli anni 80 ad avvicinarsi alla pittura su vetro e all’acquarello; la sua prima personale è a Gravina di Catania Da allora altre personali e varie collettive. Per circa 15 anni si dedica alla ricerca pittorica finché non sorge in lei anche l’esigenza di esprimersi nella scrittura. Da qui diverse poesie e la voglia di raccontare qualcosa che per tanti anni aveva tenuto dentro: il suo primo romanzo in cui emozioni vissute e non si trasformano e intrecciano in una storia in cui la stessa autrice non distingue più tra finzione e realtà.

In copertina:
Rosanna Gambitta, Gina, 1996, acquerello su carta, 50×70, collezione privata.