«… la parte più rilevante del libro, quella che giustifica l’inquietante ti­tolo e sotto titolo, riguarda il grande lavoro di ricerca per la dimostrazio­ne che soprattutto la magistratura “non è avulsa dalle contaminazioni ma­fiose, anzi spesso si è manifestata amica e consenziente alla mafia”. E ciò a partire dai primi anni ‘40, fino ai processi dagli anni ‘50 ai giorni nostri. Questa la parte centrale del libro che colpisce maggiormente l’opinione corrente. Viene dimostrato e documentato che nei processi le vittime sacrificali che tutti noi ben conosciamo, dai Riina ai Bagarella, rappresentano solo, seppure a vari livelli, la manovalanza di mandanti ai livelli ben più alti …» (dalla Postfazione di Lucio Raspa).

Giuseppe (Pippo) Di Vita (Palermo 1956) ha insegnato per quarant’anni Reli­gione, nell’Istruzione Secondaria Superiore, e per circa venti Teolo­gia dogma­tica, presso la Scuola Teologica di Base “San Luca evangelista” della Diocesi di Pa­lermo. Negli anni ‘80 ha lavorato con il cardinale Salvatore Pappalardo e con padre Pino Puglisi per la Pastorale vocazionale, occupandosi anche di catechesi.
Dal 1982 è conferenziere, in Italia ed Europa, su temi teologici, dell’educazione, dei diritti umani, della Shoah, della storia e delle istituzioni dell’UE, della legalità e dell’antimafia. In quest’ultimo ambito ha svolto conferenze, tra l’altro, presso l’Universitat des Saarlades a Saarbrucken (Germania), presso l’École européenne Uccle di Bruxelles e presso l’Università americana di Perugia.
Dal 1997 al 2010 ha fatto parte del Team Europe, della DG X Information della Commissione europea, svolgendo numerose conferenze e seminari in Ita­lia e presso la sede del Parlamento europeo di Bruxelles. Ha collaborato con l’on. David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo. È stato formatore europeo, nei corsi per docenti a Palermo, Roma, Perugia e Bruxelles, ed europrogettista.
Attualmente è dirigente sindacale e Consigliere nazionale dello Snadir – Fgu e scrive articoli per la rivista mensile Professione IR. Dal 2017 è presidente del CELM – Comitato Europeo per la Legalità e la Memoria.
Ha pubblicato le raccolte di poesie Esistere (Torri del vento, Palermo 2013), Il Tempo (Mohicani, Palermo 2014), Evoluzione (Mohicani, 2016), Mafia ed antimafia: dai personaggi alle persone (Mohicani, 2017).

In copertina:
Joseph Ulh, Tanz der gemeinheit (Danza delle meschinità), 1925.